Trieste - Palazzi delle Assicurazioni Generali tra Riva 3 Novembre e il Canal Grande

Palazzo Aedes: Costruito tra il 1926 e il 1928, opera tra la Secession e l'Espressionismo nordico è un progetto dell'architetto Arduino Berlam. Noto anche come "il Grattacielo Rosso", ispirato all'epoca dai nuovi grattacieli di New York in mattoni rossi. Particolari di pregio sono la sua torretta a piramide e le maioliche che lo decorato. Note: I progetti per costruire il nuovo palazzo erano stati rifiutati quattro volte tra il 1924 e il 1925. Nel 1926 fu presentato un nuovo progetto lanciato dalla società Aedes firmato dall'architetto Arduino Berlam, ma disegnato da Carlo Polli. Il progetto principale si basava su un'idea molto ambiziosa, la creazione di un "edificio americano", una sorta di grattacielo. L'ufficio tecnico della città rifiutò il progetto dato che l'edificio era troppo alto. Una commissione chiese di modificare i piani, cambiando la cima dell'edificio, rafforzando i pilastri al piano terra e presentando idee per la decorazione policroma indicando anche quali materiali avrebbero dovuto essere impiegati.

Secondo Berlam dopo ulteriori disguidi, ritardi e blocchi, il prefetto espone la questione direttamente a Mussolini, il quale dà parere favorevole e definitivo alla prosecuzione dei lavori e si dice che abbia risposto: "Faccia proseguire a tutta forza e non dia bada a quei fessi". Venne inaugurato il 31 agosto 1928 e nel 1932 venne acquistato dalle Assicurazioni Generali. Particolari di pregio sono la parte centrale più alta, terminante a torretta a piramide a gradoni e le piastrelle maioliche che decorano le facciate. (da_ danieledemarco.com)

Palazzo delle Assicurazioni generali tra Piazza Duca degli Abruzzi, Via di Torre Bianca e Via Nicolò Machiavelli: Nel 1883 la società delle Assicurazioni Generali, fondata nel 1831, commissionò all'ingegnere Eugenio Geiringer il progetto per la costruzione di un nuovo palazzo da destinare a sede centrale della compagnia. La costruzione dello stabile iniziò nel 1884, e terminò nel 1886. A partire dall'agosto del 1886 nel nuovo palazzo di piazza Duca degli Abruzzi, allora via della Stazione, si trasferirono tutti gli uffici che prima si trovavano in Palazzo Carciotti. Il Palazzo delle Generali fu il primo edificio a Trieste ad avvalersi della luce elettrica per l'illuminazione degli uffici. L'edificio, in stile neogreco, fu ampliato nella seconda decade del Novecento con un'ala retrostante. Nel vestibolo è collocato un grande bassorilievo bronzeo raffigurante guerrieri e vittorie alate, opera dello scultore genovese Luigi Supino. Nel 1939 Carlo Sbisa realizzò due affreschi nell'atrio del palazzo. (da: biblioteche.comune.trieste.it)
L'edificio presenta una pianta rettangolare e tre affacci, di cui quello principale verso il mare. L'immobile, che si sviluppa per un'altezza di quattro piani, poggia su un alto basamento in pietra. La facciata verso il mare è caratterizzata da un corpo centrale lievemente emergente, con quattro coppie di colonne binate che reggono il balcone del primo piano. Al piano terra, caratterizzato da una decorazione a fasce orizzontali, le finestre presentano una cornice a bugnato.

Le aperture del primo piano con finte balaustre sono incorniciate da colonne scanalate con capitello ionico e sormontate da timpano. Al secondo piano le finestre sono caratterizzate da lesene con capitello corinzio e frontone lineare. L'ultimo piano, delimitato da una cornice a roselline, è contraddistinto da aperture ad arco a sesto ribassato incorniciate in pietra con elemento a voluta in chiave di volta. Una cornice a dentelli corona la facciata e una fitta serie di mensole sostiene lo sporto di linda del tetto. Sopra il cornicione di coronamento della facciata s'innalza un timpano fiancheggiato da due obelischi laterali. Le facciate laterali riprendono lo schema del prospetto principale. Il timpano sul tetto reca l'iscrizione ASSICURAZIONI GENERALI 1831. COLONNE Colonne binate a sostegno del poggiolo, colonnine scanalate di ordine ionico ai lati delle finestre del primo piano. PARASTE Paraste scanalate con capitello corinzio ai lati delle finestre del secondo piano. BALAUSTRE Le aperture del primo piano presentano finte balaustre in pietra. Il poggiolo è protetto da una balaustra in pietra. OBELISCHI Due obelischi in pietra sono collocati ai lati del timpano. (da: biblioteche.comune.trieste.it)


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